Son un nostalgico del rap italiano degli anni del boom nel bel paese, quand’era ancora una voce fuori dal coro. Per non rovinarmi il bel ricordo seleziono con sempre maggior parsimonia le produzioni con cui alietare le mie pedalate milanesi. Di recente ho ascoltato con piacere il primo lavoro solista di Francesco Carlo, in arte Kento. Calabrese d’origine, vive a roma e milita nelle file della scena da tempo. Per confermarlo non serve ripescare nei mille progetti a cui ha partecipato dai poeti onirici a gli inquili, basta ascoltare le citazioni scelte dalle migliori produzioni old school. I suoi testi non restano chiusi nell’autorefernzialità hip hop, parlano in maniera chiara con uno spessore di contenuti degno d’un ascolto attento.Tra le ispirazioni, oltre a “Sacco o Vanzetti”, la triste vicenda dei due anarchici ingiustamente condannati a morte, si riconoscono anche i grandi cantautori italiani come Guccini o De André, filosofi ed artisti. Insomma se il rap da classifica vi ha stufato e sentite nostalgia di un rap militante ed intelligente, fatevi un giro sul suo myspace.

Foto concesse da Camilla Porlezza.

In piena guerra fredda, a cavallo fra gli anni cinquanta e sessanta, si potevano soltanto immaginare scenari apocalittici, a causa della paura dovuta alle campagne mediatiche dei due blocchi. Si credeva che potesse bastare la leggera pressione di un tasto per far scoppiare, da un da un momento all’altro, uno scontro atomico. Le dinamiche e le conseguenze erano, però, più che sconosciute, così che alcuni scienziati costruirono strumenti per calcolarle. Esempi sono questi pseudo dischi orari, torte di righelli e colori, che segnalano l’intensità distruttiva e stabiliscono quanti isotopi servono per far brillare un’area territoriale oppure quanto tempo ci vuole a sgomberare una determinata zona. Per fortuna non sappiamo se questi strumenti fossero stati veramente efficaci nel momento del bisogno, però ci rimangono come testimonianza di quell’epoca e diventano dei feticci degni di una wunderkammen moderna.

Rimasto inedito per oltre sessant’anni e, a quasi due anni dalla sua pubblicazione in lingua originale, ancora irreperibile in italiano, And the Hippos Were Boiled in Their Tanks è un romanzo scritto a quattro mani da Jack Kerouac e William…

Guitar Hero, il celebre videogioco per Playstation 2, ha fin dalla sua uscita provocato reazioni contrastanti. Da una parte c’è chi lo adora e lo considera uno dei giochi per console più divertenti mai realizzati. Dall’altra c’è chi si interroga…

Per Terry Gilliam, realizzare un film sembra essere essere diventato sempre più complicato. Se per il suo Don Chisciotte le difficoltà incontrate erano state tali da impedire la conclusione delle riprese e meritarsi un documentario ironicamente intitolato Lost in La…

L’artista Kevin Cyr partendo dal sogno di mescolare sostenibilità e mobilità ha dato vita ad un nuovo concetto di casa mobile. Ha creato due modelli, entrambi non hanno bisogno di benzina e ne di qualsiasi altro tipo di combustibile se non l’energia umana. Il primo progetto è Il Camper Kart, una casa a pop-up trasportabile tramite un carrello della spesa. Il secondo invece è il Camper Bike, sicuramente più spazioso e trasportabile anche su lunghe distanze grazie ad una una cicicletta a tre ruote. Entrambi i progetti seguono la stessa filosofia e voglia di riciclare e di essere ecologicamente sostenibili.

Appena fuori Tokyo in un anonimo campo di campagna e’ stata presentata una collezione della serie originals di adidas. Azuma Makoto e il suo team hanno creato una serra temporanea, il nome di questo posto e’ Adidas Planthouse

Può il divertimento spingere al miglioramento del comportamento umano? Questo il concept della campagna “The fun theory” promossa da Volkswagen.

Sin dall’antichità è sempre esistita la smania di creare macchine musicali autonome, come gli organetti orchestrali a manovella, o come altre invenzioni che sono state usate nel mondo della magia e dell’intrattenimento più puro come i pianoforti con le partiture…

Dal 22 al 25 ottobre 2009 Berlino ospita il festival del cinema porno.

Ieri sono andato all’inaugurazione della mostra fotografica “Eyes to me” in via Pestalozzi 4 Milano, foto OK, gente OK, buffet MMM e dire che era la cosa su cui avevo più aspettative. Comunque all’ingresso le simpatiche ragazze dell’ufficio stampa mi hanno convinto ad iscrivermi alla mailing list ed informato sul prossimo evento dedicato ad una giovane fotografa. Tornato a casa ho cercato in rete, ma non ho trovato un gran che a riguardo, se non la biografia e le sue foto. Ho deciso quindi i dedicarle un post. Lei si chiama Carlotta Manaigo le sue foto mi piacciono ed il suo vernissage è dietro casa mia.

29 Ottobre
Le Stanze di Dimore Via Solferino 11, Milano.
Inizio 18:30

Che i film di Quentin Tarantino contengano un gran numero di citazioni cinematografiche è cosa nota. Inglourious Basterds, a sentire il regista, doveva essere addirittura un remake. Per chi non lo sapesse, esisteva infatti già una pellicola del 1978 intitolata…

I My Awesome Mixtape nascono nel 2006 a Bologna come collettivo aperto, e si fanno presto conoscere per la loro esplosiva combinazione di Indie Rock, Pop, Electro e Hip Hop. Sul Myspace si autodefiniscono con l’equazione (Nerds + Dancefloor) –…

Le Donk & Scor-zay-zee è una commedia improvvisata in cinque giorni dal regista di This Is England, Shane Meadows, con la collaborazione di Paddy Considine. Oltre ad essere gli ideatori i due sono anche i personaggi principali del film, Le Donk (Considine) giovane rapper sovrappeso viene lasciato dalla sua fidanzata ed improvvisamente la sua vita diventa merda. Tuttavia trova un nuovo slancio di vita nella nuova scena rap di Nottingham cominciando a suonare con Scor-zay-zee. Come il suo film precedente e tanti altri prodotti dalla warp non sarà messo in programmazione in Italia.

Prima di attraversare gli Stati Uniti a bordo di una moto al seguito degli Hell’s Angels, prima di diventare una delle prime firme di Rolling Stone dei tempi d’oro, prima dunque degli allucinogeni e di Paura e Delirio a Las…

Qualche settimana fa sono venuto a conoscenza dei tUnE yArDs dal mio amico Stefano, che vive e dipinge a Berlino, ma questa è un’altra storia e ve ne parlerò più avanti. Comunque mi raccontava di come il concerto fosse stato energico da lasciarlo carico anche per tutto il giorno dopo. Incuriosito ho cercato subito su lastfm, e nella nuvola di tags ho visto in evidenza: freak folk, experimental e indie. Ho pensato subito al peggio, ma non ho rinunciato, e ho continuato la ricerca guardando dei loro live su youtube ed effettivamente Stefano aveva ragione. Dal vivo sono proprio trascinanti. Pochi giorni fa ho trovato il loro disco, non riuscirei a definire ancora il loro genere, mi hanno ricordato Bat for Lashes e Dirty Projectors. Capisco il disorientamento di lastfm. Comunque, dopo l’intero ascolto del disco ho deciso di fare questo sconclusionato post.

I cappelli d’llaria Soncini vogliono indagare sullo status della donna e lo spazio che la circonda. I suoi accessori sono realizzati con materiali ed oggetti di uso comune, trovati nei posti più disparati, dalle mercerie ai mercatini delle pulci fino alle discariche. Molta importanza è data anche alla presentazione, difatti i suoi allestimenti sono molto scenografici, teatrali. Ricreano un atmosfera barocca al limite del surreale, dove la modella sembra accecata dallo sguardo di medusa e si fa statua, oggetto. Cattura le cose nei propri habitat e ri-assembladoli fra loro gli dona nuova vita, un nuovo mondo dove vivere e creare un loro linguaggio. Ilaria dovrebbe ritornare in Italia, a breve, speriamo vivamente di incontrarla e riuscire ad intervistarla. Ne varrebbe la pena, come avrete intuito dai cappelli è una ragazza con una forte personalità.

Un progetto di riappropriazione dello spazio urbano, uno spazio espostivo temporaneo dove creare, conoscere e farsi conoscere, ecco cos’è ParkArt