Cronache del Rum

Ernesto Galli | Ottobre, 2009 | them


Prima di attraversare gli Stati Uniti a bordo di una moto al seguito degli Hell’s Angels, prima di diventare una delle prime firme di Rolling Stone dei tempi d’oro, prima dunque degli allucinogeni e di Paura e Delirio a Las Vegas, e dei reportage sulle presidenziali americane del 72, la più memorabile ed esilarante copertura di un evento politico mai realizzata, Hunter S. Thompson lavorò, sul finire degli anni ’50, come cronista per un quotidiano in lingua inglese a Porto Rico.
The Rum Diary (Cronache del Rum nella traduzione italiana), pubblicato per la prima volta una decina di anni fa, è in realtà una delle prime opere di Thompson. La storia inizia con il trasferimento di Paul Kemp, alter ego dell’autore, da New York a San Juan. Accompagnato da una piccola valigia, l’inseparabile macchina da scrivere e da una sonora sbronza, Kemp sbarca a Porto Rico e riesce a raggiungere (non senza qualche impedimento) il giornale da cui è stato assunto. Ad attenderlo, una redazione di anime perse e un direttore sull’orlo di una crisi di nervi. Tra incarichi improbabili, risse con la polizia ed eleganti feste, è sempre il rum a farla da padrone. Non importa che si parli di rum pregiato sottratto durante un ricevimento o di quello invece da quindici centesimi al bicchiere (venti con ghiaccio) servito da Al, il piccolo bar dove Kemp passa gran parte del suo tempo. Mattina e sera, pranzo e cena: rum, rum, e ancora rum.
Tra una bevuta e l’altra, Thompson (pardon, Kemp) prende atto di quello che l’americanizzazione comporterà per Porto Rico, e di ciò che rimanere a San Juan avrebbe significato per lui: la perdizione e la rinuncia a diventare uno scrittore. Thompson tornerà negli States per descrivere con il suo stile unico la ricerca del sogno americano e il suo svanire prima che esso possa essere raggiunto.
Il Gonzo journalism, lo stile con cui Thompson fonde cronaca e finzione per creare situazioni al limite dell’incredibile, non era in teoria ancora nato, ma, leggendo The Rum Diary, è possibile appurare che genio e sregolatezza (nella vita come nello scrivere) erano già pienamente all’opera ben prima degli anni ’70, quando viene datata la nascita del suddetto stile per mano dello stesso Thompson.
The Rum Diary è uscito da più di dieci anni in lingua originale, e da più di due nella traduzione italiana. Perché allora una recensione adesso? Al momento sono in corso le riprese dell’adattamento cinematografico, che vedrà come protagonista (sì, avete indovinato) Johnny Depp, grande estimatore ed amico del Dr. Thompson. Il consiglio è di leggere prima il libro, così da non avere la scusa di aver già visto il film per non farlo.

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