Esplodere

Natasa Skerk | Febbraio, 2021 | them


Un curioso venerdì di Gennaio mi sono imbattuta in questa ragazza e nei suoi cartelli. Ho deciso di ascoltarla.

“Ciao! Mi chiamo Sara Jansen, ho ventisette anni e vivo a Barcellona però sono metà tedesca.
Ho studiato Belle Arti a Barcellona e fatto un Erasmus a Porto, dopodiché studiai edizione e pubblicazione alla Massana. Ho continuato studiando Illustrazione alla Escola de la Dona…ed è qui che il mio linguaggio grafico ha cominciato a prendere forma.”

Il progetto dei cartelli nasce da vari progetti contemporaneamente.

“La prima idea è partita da una frase “Rebrota, rebrota y en tu cara explota“(it. “Riemerge, riemerge e nella tua faccia esplode”). Si tratta di un gioco di parole da bambini che si utilizza in Spagna, indicandoci con il dito.”

“Con la frase “Riemerge…” Ho impersonificato il virus Covid 19, comparandolo a una stella che percorre un tour mondiale. Ho aggiunto l’elemento del cartello, basato sull’idea di alcuni disegni che realizzai in quel momento come il mio gatto graffittista, le sirene capovolte etc.”

Arrivata a questo punto, una cara amica le disse: “Amica, questi cartelli dovrebbero esistere davvero!“.

“Quando ho iniziato a sviluppare questi poster, mi sono resa conto che tutto ciò che creavo, conteneva messaggi più sociali che personali. Come il “Prohibit Tot” (it. Vietato tutto). L’idea è nata quando mi sono scontrata con un cartello che diceva “Prohibit jugar a pilota” (it. Vietato giocare a pallone). È stato allora che ho deciso di portare le mie creazioni in strada, in modo che potessero incrociarsi con il mondo, soprattutto perché non mi sarei sentita completamente al sicuro pubblicando le mie cose. Avevo bisogno di generare un dialogo, un impatto, un pensiero.”

“Un altro fattore alla base di questo progetto è la linea sottile tra atti vandalici e la street art, un concetto a cui penso da molto tempo. La strada è uno spazio pubblico, ma anche di censura costante… facendo l’esempio di quando riceviamo multe per esserci espressi liberamente attraverso l’arte. Sono laureata ma il sistema artistico in questa società, rende molto difficile la crescita professionale, perché non si costruisce la propria carriera esponendo in un museo che ti paga. Bisogna farcela a 1. pagare l’affitto, 2. trovare un tempo e uno spazio per la creazione 3. sapersi muovere con la propria arte, … e l’elenco è ancora lungo! Ecco perché decidendo di portare la mia arte in strada e comunicando con lo spettatore (il cittadino, il mondo), rivendico la mia posizione di artista e invio messaggi che generano un pensiero critico. Non posso essere una vandala se mi sono laureata in Belle Arti, SONO UN’ARTISTA! E la strada è per me il museo al quale tutti noi possiamo accedere, sia come spettatori che come artisti, dove si può lottare contro l’arte commerciale e borghese e allo stesso tempo rivendicare la libertà di espressione.”

Sara ha esibito i suoi cartelli dal 9 al 29 di Gennaio 2021 alla FAB La Casa Del Mig a Barcellona. L’esposizione denominata La Jansen’s Gang è solo il primo passo verso la sua voce. Las calles di Barcellona sono già piene dei suoi lavori. Ne vedremo delle belle.

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