Consigli di Lettura

Pablito El Drito | Gennaio, 2021 | them


Claudio Sopranzetti, La fragilità del potere. Mobilità e mobilitazione a Bangkok, Meltemi

A Bangkok, 15 milioni di abitanti, “quando la città è in preda a uno dei suoi tristemente noti ingorghi di traffico, le motociclette diventano l’unico modo per muoversi” dice l’autore di questo corposo saggio, appena uscito in edizione italiana (l’originale è in inglese) per Meltemi. I conducenti dei mototaxi, ben 200mila lavoratori precari che si muovono in un’ampia zona grigia tra legalità e illegalità, non solo sono oramai parte fondamentale dell’infrastruttura della mobilità cittadina (senza di loro la città sarebbe ancora più bloccata), ma nel 2010 sono stati tra principali  protagonisti del movimento per la democrazia e la giustizia sociale “Camicie rosse”. Movimento duramente represso dai militari che governano il paese da oltre un decennio, imponendo un regime antidemocratico di censura, povertà diffusa, corruzione e violenza che contrasta con l’immagine della Thailandia come “terra del sorriso” che passa dalla propaganda del regime militare che governa illegittimamente. Profondi conoscitori dei flussi delle strade cittadine, indisciplinati zigzagatori metropolitani provenienti dalle campagne o dalla suburbia, i rider di Bangkok sono un tassello fondamentale della protesta di classe in Thailandia. Un saggio brillante, ben scritto, infarcito da attente osservazioni e curiosità, che si legge come un romanzo. Consigliatissimo!

Aa.Vv., Videogiochi. Un altro modo di raccontare, hamelin #49

L’industria del videogioco cresce da cinque decenni e ha superato come giro d’affari quella del cinema. Il linguaggio che questo tipo di narrativa ha sviluppato è uno dei principali della contemporaneità, eppure non ci sono studi in lingua italiana su questo fenomeno così innovativo e variegato, cui non è riconosciuto un valore culturale. Il numero 49 della rivista Hamelin, pubblicata dall’omonima associazione culturale bolognese, cerca di analizzare la specificità del linguaggio di questi nuovi media, affrontandoli principalmente dal punto di vista psicologico, etico, pedagogico, sociologico, politico, di genere. I nove saggi, che affrontano gli ultimi trent’anni di storia del videogioco, sono arricchiti da un inserto a colori dedicato a Jesse Jacobs, artista e fumettista canadese che firma anche la giocosissima copertina. Completa la monografia un’appendice contenente undici abstract di altrettante opere digitali linguisticamente importanti o innovative.

Franco la Cecla, Perdersi, Meltemi

Si tratta di una ristampa di un celebre saggio del 1988 dell’antropologo palermitano Franco la Cecla che si occupa del tema degli insediamenti umani, dell’alienazione tra gente e territorio. Indaga la differenza tra “vivere in” un luogo e “abitare” un luogo, il cui scarto è rappresentato dalla conoscenza locale. Perché il nostro corpo non è nello spazio, ma lo abita e lo modifica. Al di là di un semplice romanticismo, che porta l’autore a simpatizzare con le culture indigene che in questi 32 anni sono state soggette a un genocidio non solo culturale, anche attraverso l’uccisione dei loro spazi vitali e delle loro forme di vita – c’è la consapevolezza che gli esseri umani si sono sempre orientati tracciando confini e separando lo spazio. Per cui non vi è dubbio che modo di separare lo spazio che ha trionfato nell’ultimo trentennio è stato il “divide et impera” espressione degli interessi economici della globalizzazione liberista e dell’impero di carta della finanza. Questa è solo una delle riflessioni che mi spingono a consigliarvi questa lettura, la cui prefazione è affidata a Gianni Vattimo e l’introduzione a Andrea Staid, che ha seguito le orme di la Cecla nel suo “Abitare illegale. Etnografia del vivere ai margini in Occidente” (Milieu, 2017).

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