Consigli di Lettura

Pablito El Drito | Ottobre, 2021 | them


Matteo Guarnaccia, Mala moda, Milieu

Matteo Guarnaccia non è solo un artista psichedelico, ma anche un esperto ricercatore nell’ambito delle eresie. Ha un’attrazione irresistibile per tutto ciò che esula dalla norma, ben testimoniata dalla sua straordinaria produzione: ben trenta saggi illustrati in cui ha disegnato e raccontato, sempre grande giocosità e ironia, i modi di vita di esclusi e disadattati di ogni tempo e latitudine, tra cui pirati, acidofili, punk, omosessuali, eccentrici rocker, pacifisti, sciamani e hippy. 

In questo suo ultimo libro illustrato, appena pubblicato da Milieu, ci accompagna in un viaggio nel tempo, alla ricerca dello stile dei supercattivi degli ultimi tredici secoli, dai Vichinghi dell’ottavo secolo dopo Cristo fino al look delle gang metropolitane del nuovo millennio (si, proprio quei ragazzacci rumorosi che infestano il parchetto sotto casa tua). 

Il racconto è testuale, ma soprattutto visivo. La maggioranza delle pagine di Mala Moda è infatti costituito da gustosissime tavole in formato A4 che faranno la gioia degli appassionati delle controculture, dei maniaci del disegno e degli stilisti (in erba e non). 

Se volete sapere come lo stile dei cattivi soggetti ha influenzato la moda mainstream non c’è alternativa che tenga: tocca affidarsi alle matite e alla penna di Matteo Guarnaccia!

Stefano Boni, Orizzontale e verticale, Eleuthera

“Dopo secoli di implementazione statale di un’uguaglianza ambivalente e contradditoria, forse solo una riproposizione in forma coerente della logica orizzontale può neutralizzare i poteri verticali, sclerotizzati in stati e potentati economico-finanziari che oltre ad aver svuotato di senso la parola democrazie stanno minacciando la vita sul nostro pianeta” sostiene nelle pagine di chiusura Stefano Boni, antropologo anarchico autore di questa monografia edita or ora da Eleuthera. 

Il saggio di Boni parte da un’analisi dalla raffigurazioni spaziali (alcune sono visibili nel libro, altre sono disponibili in rete) che sono in grado di rendere comprensibile la struttura del potere in un dato luogo ed epoca. La sua è infatti una ricerca che usa fonti etnografiche, storiche e iconografie ufficiali e non. Però il suo non è solo un libro teorico, che indaga un arco di situazioni differenti per tempo e spazio (abbraccia le assemblee dei comuni medievali italiani, i “cerchi” assembleari di Irochesi, Quaccheri, Inuit e Cosacchi di qualche secolo fa, come anche quelle greche o argentine contemporanee), ma è un libro che contiene molte indicazioni utili per i movimenti per la giustizia sociale, economica e ambientale odierni. I movimenti orizzontali contemporanei infatti si ritrovano spesso in situazioni già testimoniate nell’etnografia classica, come ad esempio il tema della ricerca del consenso nell’assemblea, del suo coordinamento e il delicato meccanismo degli incarichi, che spesso conducono ad una “riverticalizzazione”, e quindi a un tradimento della dimensione ugualitaria. Un testo molto affascinante e convincente sotto il profilo metodologico e di grande attualità.

Emilio Mazza, Liberiamo tu, Milieu

Emilio Mazza, docente di filosofia allo IULM di Milano, esordisce come romanziere. La sua prima opera è una fiction in cui il protagonista è apparentemente scisso – i capitoli infatti si alternano – tra i ricordi dell’adolescenza ribelle nei tardi anni settanta – costellate di espropri, slogan duri e  manifestazioni tese – e le angoscianti giornate del marzo 2020 – quelle dell’incombere minaccioso e paralizzante della pandemia. Filo conduttore del racconto, edito da Milieu, è il desiderio di liberarsi. Una tensione costante muove il protagonista, eterno incompreso, che si percepisce come costantemente inadeguato, verso un qualcosa di inafferrabile, che non si realizza mai. Così, tra citazioni musicali, poetiche, letterarie, arguti giochi di parole e suoni, rimandi tra epoche e situazioni, Mazza mischia cultura alta e bassa, mettendo in mostra il suo grande estro di narratore. La storia che ci racconta è amara: è la cronaca di un amore e del desiderio di rivoluzione che si spegne. Più fustigatore di se stesso e della sua generazione che dell’Italia intera, l’autore si mette a nudo, mescolando fiction e ricordi, storia e affabulazione, introspezione e calembour. Breve e intenso. 

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