Consigli di lettura

Pablito El Drito | Ottobre, 2022 | them


Vittorio Giacopini, Non ho bisogno di stare tranquillo, Elèuthera

Nuova veste grafica, con illustrazioni di Paolo Corsi, per un classico del catalogo Elèuthera a dieci anni dalla prima edizione. “Non ho bisogno di stare tranquillo” si legge come un romanzo – ne è un parente stretto – ma è una docufiction (neologismo un po’antipatico) su Malatesta, il rivoluzionario più temuto da tutti i governi e le questure del regno. Vittorio Giacopini – esperto di pensiero anarchico, fedelissimo alla massima malatestiana secondo cui “la leggenda è più vera della storia, più interessante” – ci racconta la vita avventurosa del leggendario apostolo della rivoluzione libertaria colmando i vuoti storici con delle parti da lui sapientemente romanzate. In un flusso di coscienza il vecchio guerriero, costretto dal governo fascista al domicilio coatto in un quadrilocale nella Roma dei primi anni trenta, ricorda i tentativi rivoluzionari, le numerose carcerazioni, l’esilio a Londra, la fuga nelle Americhe, la “settimana rossa” e le occupazioni del biennio 1919-1920. Speranze e delusioni, amicizie e rotture, utopie che si concretizzano e poi si sgretolano nel giro di poche settimane o mesi, slanci rivoluzionari e fughe disperate, insaziabile fame di libertà e dieci lunghi anni a marcire nelle carceri del regno. Settanta anni dalla parte del torto raccontati con una prosa semplice e coinvolgente.

Antonio Bacciocchi, Northern soul. Il culto dei giovani ribelli soul, Agenzia X

Se esiste una sotto/contro o semplicemente cultura che ha anticipato quella rave è sicuramente la scena northern soul, il soggetto del nuovo libro di Antonio Bacciocchi. L’autore, meglio conosciuto come Tonyface è un musicista, scrittore e instancabile organizzatore di concerti da almeno quattro decadi. Uno che le scene musicali le conosce non per sentito dire. Quella che ci racconta, sorta a cavallo tra gli anni sessanta e settanta, era composta da curiosi dj, estrosi ballerini, golosi consumatori di droghe e insaziabili collezionisti di dischi che – come i successivi raver – decisero di vivere il weekend sulla pista da ballo. Il libro di Baciocchi è un racconto a più voci della Gran Bretagna dal secondo dopoguerra in poi, momento in cui i giovani della working class abbracciarono l’edonismo e la cultura popolare per farla finita con il grigiore e l’austerità post bellica, consumando pillole e suole delle scarpe nel ballare black music americana. Un libro avvincente, ricchissimo di fonti autorevoli e arricchito da contributi di numerosi protagonisti, anche della scena italiana. Lo consiglio a tutti gli amanti della black music. Keep the faith!

Anselm Jappe, Cemento. Arma di costruzione di massa, Elèuthera

Il cemento armato, diffusosi a partire dalla fine dell’ottocento, ha spopolato nel mondo occidentale a partire dalla metà del secolo scorso, abbattendo i costi di produzione e consentendo di sostituire agli artigiani muratori dei semplici manovali. Di fatto la sua introduzione ha decretato la fine dei metodi di costruzione tradizionali e l’inizio dell’industrializzazione dell’edilizia. Inoltre ha consentito il gigantismo in architettura sia nelle opere pubbliche che negli edifici civili. Il libro di Jappe ripercorre in breve teorie e realizzazioni di architetti contemporanei, soprattutto quelli il cui lavoro è correlato alla diffusione di questo materiale, che ha inaugurato un metodo di produzione che ha tanto cambiato il paesaggio urbano e di conseguenza il nostro stile di vita a livello globale. Produzione di massa e standardizzazione vanno di pari passo, sostiene giustamente Jappe, che aggiunge che le case “lego”, simili a conigliere, diventano il sogno anche dei movimenti progressisti o socialisti, spopolando anche in URSS e in Cina e negli anni del secondo dopoguerra, con un leggero ritardo rispetto a quanto già avvenuto in Europa occidentale o negli Stati Uniti fin dagli anni trenta e quaranta. Un libro interessante, ben documentato, accessibile anche ai non architetti o urbanisti, che critica l’illusione modernista e ipermodernista che tanti danni ha fatto e continua a fare.

S.Ronconi e S.Segio (a cura di), Droghe e diritti umani. Le politiche e le violazioni impunite, Milieu

Duecentosettanta milioni di persone al mondo fanno uso di stupefacenti. Questo fatto chiama in causa non solo le politiche a livello nazionale e internazionale, ma in modo evidente, diffuso e massiccio anche i diritti umani. Il libro edito da Milieu documenta le violazioni di diritti che si consumano a livello mondiale con il pretesto della “war on drugs”: diritto alla vita, alla giustizia e alla salute. Cerca, con l’aiuto di contributi autorevoli , di fornire un quadro di quanto sta avvenendo nell’intero pianeta, con particolare attenzione allo scenario asiatico, in cui avvengono la maggior parte degli abusi. “Droghe e diritti umani” è uno strumento essenziale per chi vuol capire a fondo quanto succede oggigiorno sulla pelle dei consumatori, dei campesinos che coltivano le materie prime piuttosto che dei grandi trafficanti di cui si parla molto, pure troppo sulle pubblicazioni mainstream.

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