Sandro Becchetti

Cecilia Lucianetti | Giugno, 2013 | them


Imbattersi in Sandro è stato come lanciarsi attaccati ad un’ ancora e sprofondare nel blu piu’ profondo, fu come ritrovarsi in un film narrato ad occhi aperti , il suo magnetismo era tale da rimanere incantati dalle sue storie,dalle sue parole,era un cantastorie, un fotografo, un poeta, un attore,lui era tutti, lui era tutti noi.

Quello che voglio raccontare è il Sandro che tutti hanno conosciuto, un uomo fuori dalle etichette, appassionato e intenso, catturava nella vita come nelle sue foto la verità, con un’occhio semplice e curioso.

Sapeva ritrarre la realta’ come pochi  come solo i puri sanno fare, in lui si rifletteva un’umilta’ disarmante,

la curiosità era per lui linfa vitale, nella vita come nel  lavoro.

Le sue foto sospese in un’atmosfera semplice senza tempo e i suoi personaggi cosi umani e di rara bellezza, si fondevano nel bianco e nero, i suoi personaggi sembrava spogliarli di quel mito che incarnavano, li rendeva umani e di rara bellezza.

Voglio conservare questo ricordo di Sandro come uomo sempre fuori dalle etichette, rifiutava l’appellativo “Maestro” a limite rispondeva di essere “Geometra”, lui era cosi, non si prendeva mai sul serio.

Voglio ricordarlo mentre mi descrive il suo scatto preferito, quello di Susanna, mamma di Pier Paolo Pasolini, i suoi occhi gonfi di lacrime mi travolsero, inondato, lasciandomi ipnotizzata e ripensai a quella frase di Brian Duffy : “Nella fotografia non ci sono ne suoni ne odori, in un certo senso racconta la verità pur essendo una bugia ” quel giorno insieme a Sandro io li ho sentiti, odori e suoni, e fu come se fossi li con lui, un attimo prima di quello scatto che tocca il cuore.

Ciao Sandro.

 

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