Recollection

Andrea Ceccarelli | Maggio, 2023 | them


Conosco Tommaso Bocchia da qualche anno ormai, ma non abbastanza da poterlo ricordare senza un taccuino in mano. Fossimo al mare, in montagna o in un bar più volte l’ho visto mettere nero su bianco quello che vedeva, con la serenità di chi si lascia trasportare, di chi non cerca perché sente dove vogliono andare i suoi segni senza esitazione. Le immagini le ho viste e riviste, qualcuna la vedete già qui, altre le vedrete in mostra nel nostro studio di via Padova 31, dal 20 al 25 di maggio, ma intanto conosciamolo meglio.

Tommy, ci racconti un po’ come è nato questo progetto artistico che culmina con questa prima mostra personale?

Ho iniziato a dipingere durante il lockdown del maggio 2020 a seguito della pandemia per Covid 2019.”Nella rassicurante rocca al 6° piano di via Strigelli ho trovato un nuovo modo di canalizzare la mia energia creativa facendola esplodere nei colori dei miei disegni. Come ultimamente mi sono sorpreso a scrivere, la pittura insieme all’esplorazione interiore della meditazione hanno sinergicamente scalfito la mia corazza cinica e fatto breccia nel mio quotidiano spalancando nuovamente il libro della mia esistenza e dell’universo”. (tratto dall’introduzione al progetto personale LOVE2020, Milano 2020) Da quel momento di profonda introspezione personale e rinnovata consapevolezza è nata in me la volontà di approfondire e alimentare questo dialogo con me stesso e con il mondo tramite la pittura. Durante la pratica costante di questi tre anni, ho gradualmente preso consapevolezza che tanto più mi addentravo nella conoscenza del mio io tanto più intensa era la volontà di condividerlo e scoprire altri punti di vista, essere contaminato, vedere ciò che gli altri vedono nelle mie opere. Da qui la volontà, dopo tante esitazioni, di mettermi in discussione e aprire un dialogo con l’occasione della mia mostra personale. 

Parli di pittura come connessione con te stesso ed il mondo, come una meditazione, ci racconti a che punto sei arrivato e cosa hai imparato lungo il percorso?

La pittura è per me uno specchio in cui mi rifletto e in cui rifletto il mondo che vedo e che amo.
Mi sono gradualmente accorto che quanto più si è approfondito il dialogo sincero e senza giudizio con me stesso – liberandomi dalla gabbia della mente e della mentalità comune –  tanto più la pittura è diventata strumento che mi permette di accordarmi e vibrare della stessa vibrazione di ciò che mi circonda e finalmente sentirmi unito e non diviso.
Nel momento in cui decidi consapevolmente di prendere azione nella direzione di ciò che desideri, non c’è paura che tenga! Nel momento in cui mi sono “insediato” in via Padova 31, il 30 aprile 2023, tutte le paure che mi ero costruito mentalmente all’idea di una mia mostra personale si sono sgretolate e mi sono trovato a disegnare e dipingere a una scala che non avevo mai affrontato prima.E’ proprio vero che il bello è nel viaggio non nell’obiettivo finale. L’obiettivo è solo lo strumento che ti aiuta ad approfondire il dialogo con te stesso, nell’impegno ad affrontare le sfide che ti si pongono innanzi ed ad abbracciare ogni circostanza nella sua evanescenza e nella sua imperfezione.

In tre anni di ricerca ti ho visto sperimentare con tanti materiali e tecniche, quali ti hanno più convinto e quali sono le prossime da provare?

Se guardo indietro a questi tre anni di sperimentazione, non posso che constatare che tutta il mio lavoro è stato ed è tuttora un graduale processo di spogliamento, di mettersi a nudo, di liberarsi da codici figurativi ed estetici e dall’idea di perfezione, per liberare il colore e il segno in gesto vibrante.In questo senso tutte le tecniche che ho utilizzato hanno seguito sempre più questa direzione: da un primo approccio figurativo, l’olio si è stratificato sotto forma di flussi energetici e la linea del pennarello si è trasformata in vorticosa gestualità del tratto.Ultimamente mi è molto caro l’acquerello in quanto traduce e racconta molto bene questo percorso di abbandonarsi all’opera e all’esito finale, tramite l’imprevedibile propagarsi dell’acqua.
Il mio obiettivo per questa residency autogestita è quello di proseguire le mie sperimentazioni sul colore,  mettendomi alla prova con una scala sempre più grande del disegno.  

In questa mostra hai deciso di esporre curando anche tutto l’allestimento – se vogliamo un’opera a contorno dell’opera – ma è anche il tuo lavoro nel campo della creatività, quanto c’è in comune tra queste il tuo lavoro e la tua arte?

 Immagino non tutti conoscano il mio background: mi sono formato studiando architettura, per poi intraprendere una carriera di set designer e art director nell’ambito degli eventi moda e lusso. La creatività e la bellezza in senso più allargato, sono stati pertanto centrali nella mia vita.I passati 13 anni di attività mi hanno permesso innanzitutto di arricchire ed evolvere il mio bagaglio culturale e visuale nel continuo confronto con professionisti, acquisendo competenze e una sensibilità di lettura dello spazio che è fondamentale nell’approccio al progetto allestitivo. D’altra parte la mia forma mentis si è plasmata nell’ossessione per il dettaglio e il perfezionismo.
Ciò che mi sta insegnando il mio percorso pittorico e personale va esattamente nella direzione opposta: non è chiudersi nella propria visione ma allargare lo sguardo, abbracciando gli spunti che nascono dal confronto con gli amici, imprevisti etc. Non vedo l’ora di vedere dove mi porterà questo viaggio ma sono certo che non si concluderà con l’opening della mostra!

La mostra di Tommaso Bocchia sarà accessibile presso il nostro spazio in via Padova 31, dal 20 al 25 maggio dalle 12 alle 19. Il vernissage sarà sabato 20 dalle 18 alle 22. L’artista sarà presente all’evento, per maggiori informazioni info@usthemyours.com

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