Opera Aperta di Alex Majoli

Cesura Publish | Maggio, 2021 | them


“La teatralità deve restaurare e attraversare da parte a parte, esistenza e carne.” Antonin Artaud

Nel febbraio 2020, Alex Majoli si trovava a Reggio Emilia, dove stava lavorando con la Fondazione I Teatri. La sua intenzione era quella di aggiungere un nuovo capitolo al suo progetto Scene, una lunga ricerca per immagini sulla teatralità della vita quotidiana. Mentre trovava i modi per scavare ancora più a fondo nell’argomento, la pandemia cominciò a entrare nelle sue foto, i suoi soggetti si trasformavano gradualmente in figure mascherate, il bollettino giornaliero dei contagi delle 18 cresceva; l’epidemia, inizialmente una minaccia lontana, si stava ormai avvicinando a Reggio Emilia. 

L’8 marzo tutto si ferma, il teatro chiude, Majoli e il suo assistente partono per un viaggio che li porterà dal profondo sud alle montagne del Nord Italia, per documentare una tragedia contemporanea. Dopo più di un anno di pausa, e nonostante la continua crisi, l’autore decide di riprendere il lavoro insieme a I Teatri.  Il libro che ne risulta non è più solo fotografia, ma un paragrafo aperto sul COVID.

Con SCENE, Alex Majoli ha generato nuove chiavi di lettura sul rapporto tra l’uomo e la sua quotidiana teatralità. In Opera Aperta, l’autore riprende il discorso già sviluppato, ed esaspera l’ambiguità tra realtà e finzione. Secondo David Campany, “L’arrivo di uno straniero è sempre teatrale, soprattutto perché mette in discussione le nostre presunzioni e aspirazioni”  – Majoli arriva, e nell’attesa, costruisce un palcoscenico in cui accoglie e mette in relazione i personaggi, attori di sé stessi in cerca della trama della loro vita.

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