Consigli per l’ascolto

Pablito El Drito | Febbraio, 2021 | them


Veganova – Nogod in sirius – Sonic Belligeranza

Difficile di questi tempi, almeno nella discografia vinilica italica, trovare un doppio vinile di elettronica-ambient così curato, a partire dal packaging. Aprendo il vinile fa capolino un pop up a spirale, che anticipa il tunnel sonoro in cui questo doppio 12” ci immerge. Per capirci qualcosa – qua di “ciccia sonora” ce ne è, eccome – mi è toccato ripetere l’ascolto più volte. Veganova è un progetto ambient che ha un che di classico, ma è declinato su sonorità scure, macchinose, a tratti decisamente downtempo-industriali. I tre producer (Vega Lee, John Nova e LAVR-R) non disprezzano neanche un certo approccio addirittura “progressive” – la costruzione di suite – che rimanda a certi album anche non elettronici degli anni settanta, né un uso smagato, benché molto moderato, delle drum machine e dei sample. Il primo vinile è convincente e solido. Ma il secondo, con due tracce lunghe da godersi sdraiati sul divano, una per lato, avvolti dalle spire di fumo di un bel joint, è particolarmente toccante. Ideale in una giornata uggiosa come quella in cui scrivo, “Nogod in Sirius” è senza dubbio la miglior uscita di Sonic Belligeranza che ho sentito fino ad oggi.

Paranoise – Noizu/the second act (7”) – Skank Bloc Records

Due pischelli che nei primi ottanta, ancora imberbi, suonavano musica già abbastanza pazzesca, riprendono il loro progetto durante il lockdown del 2020. Passati quattro decenni hanno l’esperienza di due veterani del suono perché i due pischelli di cui parlo, i Paranoise, che nel 1980 smanettavano su tastiere, drum machine, tape echo e mixer sono Gaudi e Diegi d’Agata. Con un dna post-punk, Paranoise mette insieme nel 2020 un sette pollici dal suono deciso, svarionato e sporco. “Noizu” ha un impasto analogico punk-industrial-noise ossessivo, senza fronzoli. “The second act” è più lisergica e spaesante. Un bellissimo vinile, che si può suonare dopo un concerto punk-hardcore, ma che farebbe anche sculettare in chiusura di un rave. Divertente, giocoso e sincero. Una chicca.

AA.VV. – Ortrugo cyclo 001 – Ortrugo cyclo

Se il 2020 non è stato un granché per quanto riguarda i dancefloor, altrettanto non si può dire per le produzioni. Davide Corbetta, alias Blackqirex, inizia un nuovo progetto editoriale in grande stile, a base di techno scura e industriale: Ortrugo. Apre le danze a034 con una traccia eponima, manifesto della new wave meneghina, in cui uno dei capostipiti del rave in Italia (Con Acid Drops, NHNC, Rexistenz) confeziona un brano esoterico-tribale che sa già di classico. Viiks offre il suo obolo con una traccia hip-hop/break industriale (“Wrong one”), tra Prodigy e Praxis. Bangbass fa felici i cuori più hardcorini con la sua “SV03”. About:kaos con “First spin” offre un bell’esemplare di techno analogica primitiva. Un disco che chi vuol far muove i culi non può non avere.

Il Contagio & Attatus – Mutazione del virus – Skill To Deal Records

A cavallo tra vecchia e nuova scuola hip-hop, questo nuovo lavoro dei due artisti lecchesi Il Contagio (mc) e Attarus (basi), prodotto da Skill To Deal Records (il mitico Alberto Albee Scabbia), mette insieme atmosfere molto diverse. Il suono viaggia tra funk, trip-hop, soul, trap ed elettronica. Un sound piuttosto leggero rispetto alle basi hardcore tanto in voga di questi tempi, cosa che lo rende molto vario e ascoltabile, adatto sia ai giovinastri che ai veterani di questo tipo di suono. Le liriche sono sia consapevoli e incazzate (“Articolo 1”), ma talvolta più intime come in “Il diritto di essere debole”, arricchita dalla tromba di Gabriele Campioni. Bello il singolo “Bird”, (t)rappato da Malavedo, di cui segnalo il video. Nelle tredici tracce compaino un tot di ospiti: agli scratch Dj Skizo, Dj Lil e dj Never e alle liriche Bac, Ape, Sab Sista, Polly, Easy Man, Sbend, Saraceno, Malavedo.

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