BAUM 2016

Mariagrazia Salvador | Maggio, 2016 | them


BAUM – Bolognina Arti Urbane in Movimento, è una tre giorni dedicata a musica, letteratura, arte e paesaggio.

Il festival, completamente gratuito e giunto alla sua seconda edizione, non è però l’obiettivo finale delle realtà che lo animano, ma è parte di un processo di relazione e di conoscenza di un territorio.

Al centro di tutto c’è la Bolognina, storico quartiere operaio alla prima periferia di Bologna, ora più che mai al centro di retoriche e di operazioni schizofreniche: dal violento sgombero dell’Ex-Telecom, una delle occupazioni abitative più significative del nord d’Italia, al presidio costante dell’esercito per l’operazione “strade sicure”, fino alla non meno invasiva opera di narrazione sui quotidiani locali del quartiere come culla del degrado, dello spaccio, in generale del pericolo e dell’ “insicurezza”.

La Bolognina è un quartiere migrante, molto giovane, con un reddito medio più basso di quello bolognese, con un livello sorprendente di interazione umana. In questo contesto si è formato un humus che ha permesso la nascita di diverse realtà: On The Move, un laboratorio hip-hop di ragazzi di diverse provenienze; Bolognina Basement, sito-rivista culturale; Bèbert Edizioni, casa editrice impegnata nel dare voce a produzioni culturali critiche e a saperi indipendenti; Modernista, agenzia di booking; e Baumhaus, casa delle arti urbane dedicata alla creazione di percorsi formativi non formali per ragazzi.

Mettere in relazione competenze e condividere esperienze è stato naturale, e questo processo arriva alla seconda edizione con la consapevolezza che ricercare parole che lo descrivano sia inutile e sbagliato. In un momento in cui la scena è in mano ai principi delle verità assolute, le parole rigenerare, riqualificare, innovare non sembrano utili.

Più che un’operazione di riempimento, di pezza o rattoppo, BAUM è un’opera di svestizione. Non si tratta più solo di andare oltre le retoriche dominanti e dimostrare la complessità di un territorio, ma è ora necessario spogliarlo, senza tentare di sistemare un lavoro fatto da altri.

Per questo BAUM si affida alle storie, ai racconti, agli strumenti che vengono forniti dall’arte, dalla musica, dalla letteratura, dai luoghi e dai paesaggi. A far sì che ne valga la pena non è (soltanto) l’oggetto culturale in sé, ma le relazioni e i pensieri creativi che si creano costruendolo e che si fanno strumento di trasformazione.

Illustrazioni di Emanuele Giacopetti

Qui il programma completo della tre giorni

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