ArteFiera 2010

Andrea Ceccarelli | Febbraio, 2010 | them


Domeniche mattina bolognesi credo di averne viste poche quando ci vivevo, ma questo weekend all’ombra delle due torri c’erano troppe valide ragioni per liberarsi delle coperte nonostante la neve. Persi le proiezioni più interessanti del future film festival, mi son concentrato sul più grande evento italiano sul mondo dell’arte. Nei suoi 34 anni Artefiera ha conquistato un ruolo forte tanto da uscire dal quartiere fieristico per invadere la città colonizzandola con una serie di percorsi, installazioni ed eventi paralleli. Da Artefiera Off Bologna Art First, una serie di installazioni in luoghi storici della città curata da Julia Draganovic, che ho avuto il piacere di visitare in bici. L’Art White Night ha costretto le gallerie del centro alle ore piccole, mentre CaseAperte ha ospitato giovani artisti in case private. Il mercato non sembra così in crisi, i visi son sereni, i prezzi meno spaventosi delle mie aspettative e nonostante alcune proposte fossero già presenti l’anno scorso non mancano scelte coraggiose. Meno spazio al fenomeno streetart, ma molto di più a chi utilizza il linguaggio fotografico in campo artistico, non mancano originali proposte scultoriche mentre scarseggiano ancora interattività e video.

Le foto sono una mia personalissima selezione delle tante proposte interessanti dettate più dall’esigenza di riportar la novità che non dal documentare una fiera capace di scovare nuovi talenti, ma anche di portare nel capoluogo emiliano opere di artisti riconosciuti mondialmente come Munari, Vedova o Boccioni. Si vedono la “Maria” di Marck, l’opera di Parmiggiani che riflette sull’assenza tramite il segno lasciato dai libri che bruciano contro le sue tele, le installazioni di giacche e camice ad opera di Kaarina Kaikkonen e le macabre e provocatorie teste di Tanja Boukal.

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