Consigli di lettura di dicembre!

Pablito El Drito | Dicembre, 2025 | them


Pëtr Kropotkin, Memorie di un rivoluzionario, Eleuthera

Nato in una nobile famiglia moscovita, Pëtr Kropotkin cresce nella migliore società venendo educato da precettori privati, in collegi esclusivi e in prestigiose accademie militari in cui si concentra la futura classe dirigente russa. Poliglotta e affamato di sapere si appassiona alla filosofia, alla letteratura e alla poesia ma soprattutto alle scienze: biologia, chimica, geografia e geologia. Dopo essere stato page de chambre dello zar Aleksandr II, l’imperatore russo che tra mille titubanze aveva abolito la servitù della gleba, divenuto ufficiale decide di recarsi in Siberia, terra recentemente annessa al vasto impero, luogo in parte inesplorato in cui avrebbe potuto applicare il suo intelletto poliedrico alle riforme. Qui, a contatto con i semplici lavoratori con i quali fraternizza, dopo aver verificato l’impossibilità di una riforma sociale dall’alto, matura gran parte delle proprie idee di uguaglianza, giustizia e libertà. Esploratore instancabile, viaggia negli altipiani siberiani come in Cina, scoprendo il collegamento diretto tra le miniere d’oro della Jacuzia e la Transbajkalia. Disgustato dalla corruzione e dalla svolta oscurantista di Aleksandr II, abbandonato ogni incarico politico e militare, viaggia in Europa alternando lavoro scientifico e militanza politica. Nelle sue peregrinazioni nel vecchio continente si unisce ai militanti russi in esilio, ai comunardi e ai ribelli di ogni nazione. Per questo la repressione, anche per il principe Kropotkin, non si farà attendere. Il potere costituito non lo perdonò di avere rinunciato al proprio status di nobile e di essersi unito al popolo in lotta contro il privilegio: costantemente seguito da spie fu sovente ospite di carceri e bersaglio di espulsioni da varie nazioni. Un’autobiografia avvincente, che si legge come un romanzo. Un libro corposo – oltre 600 pagine – che farà la felicità degli appassionati di storia del XIX secolo come dei militanti libertari e degli studiosi di storia delle scienze.

Laura Antonella Carli e Nicola Erba (a cura di), Atlante storico della mala milanese, Milieu

Milieu è una piccola ma combattiva casa editrice che si occupa da anni della storicizzazione dei fenomeni criminali e sociali. In questo volumone di 500 pagine Laura Antonelli Carli, brillante giornalista da sempre attenta ai fenomeni sotterranei e illegali, e Nicola Erba, storico appassionato di crime e sport (già autore di Il bandito dell’Isola, InterOttanta, La banda dovunque) hanno messo insieme un libro che rappresenta una sintesi/mappatura dei fenomeni criminali meneghini nel trentennio 1963/1993. Sono anni in cui la città cambia volto e ruolo, da capitale industriale a fulcro del terziario avanzato. Sul territorio milanese e nell’hinterland si passa da uno stile criminale artigianale e bonario (quello della ligera, la “mala” figlia delle privazioni della seconda guerra mondiale), alle bande di rapinatori e di gestori di bische (raccontate in molti libri del catalogo Milieu), fino ad arrivare al predominio dei grandi gruppi criminali, mafia siciliana prima e ‘ndrangheta calabrese poi. Strutture criminali colluse con i circuiti finanziari, cresciute all’ombra della politica. É un libro che apre gli occhi su quanto è avvenuto nella “capitale morale”, dai marciapiedi alle aule di giustizia dei tribunali. Furti, rapine, bische, prostituzione, spaccio di droga, racket, sequestri, alleanze e vendette tra gruppi criminali, evasioni e rivolte nelle carceri. Un lavoro maniacale portato a termine del duo Carli-Erba, che mette insieme i pezzi di una grande storia criminale fino a farne un quadro interpretativo coerente, arricchito con contributi inediti tra cui quelli di alcuni supercriminali come Alessandro Crisafulli, Tino Stafanini e Renato Vallanzasca. Imprescindibile per gli amanti della storia criminale.

Ben L. Reitman, Box-car Bertha e le sorelle della strada, Eleuthera

Eleuthera, editore libertario normalmente dedito all’antropologia, alla storia e alla filosofia, arricchisce il suo catalogo di un’opera di fiction scritta nel 1937 da Ben L. Reitman, sodale e amante della celebre agitatrice anarchica Emma Goldmann. Scritto come fosse un’autobiografia, il libro racconta i primi trentacinque anni di vita di Bertha, viaggiatrice inquieta nata nel contesto degli hobo, una vera e propria nazione di sradicati cresciuta e alimentata dalla crisi economica esplosa negli Stati Uniti degli anni trenta, dopo il crack di Wall Street. Saltando da un vagone merci all’altro, ma senza disdegnare l’autostop, centinaia di migliaia di persone si muovevano nel territorio statunitense nel periodo della grande depressione: quasi tutti per trovare lavoro, altri per l’irresistibile richiamo per l’avventura. Il libro, che pure essendo opera di fantasia è fortemente incuneato nella realtà del tempo, ci guida nei bassifondi tra marciapiedi di metropoli, locali abusivi, accampamenti improvvisati, manifestazione radicali, comuni aperte a tutti e animate da principi egualitari. Una nazione di sradicati sopravvive ai margini delle persone “perbene”: disoccupati, vagabondi, poeti, liberi pensatori, anarchici, sindacalisti, avventurieri, truffatori, rapinatori, scrocconi, prostitute e papponi, omosessuali e lesbiche. Questi marginali agiscono in base a una cultura comune fatta di sogni e utopie, ma anche di grande rispetto e solidarietà reciproca. Box-car Bertha e le sorelle della strada è unaffresco delle forme di resistenza messe in atto da reietti e appartenenti alle classi subalterne che esalta alcuni dei valori tipici della “cultura alternativa” americana, dalla libertà individuale all’emancipazione sessuale. Temi che ricorreranno anche nella scena beat e hippie, la gioventù eretica e dissidente statunitense sorta del dopoguerra. Consigliato ai patiti di storia nordamericana e agli appassionati di controcultura.

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