Consigli di lettura di settembre!

Pablito El Drito | Settembre, 2025 | them


Agnese Trocchi, Prompt di fine mondo, Circe

Un giorno del 2027 diversi aerei dirottati da misteriosi terroristi si schiantano contro i principali data center statunitensi. Da questa replica/farsa dell’attentato alle torri gemelle parte il racconto a cavallo tra specultative fiction e avventura weird appena pubblicato da Agnese Trocchi, una delle menti più fervide della controcultura romana. Il romanzo, appena uscito per C.I.R.C.E. è un’indagine ambientata nel basso futuro che si ricollega al filone sci-fi post cyberpunk più politico degli anni novanta. In un mondo desertificato dal global warming, il potere è detenuto da una cricca di oligarchi e la popolazione, zombificata da ricorrenti pandemie, sopravvive tra black out, mutazioni, menzogne e coprifuochi. Nonostante le difficoltà quotidiane c’è comunque chi resiste e, navigando in un mare di depistaggi e verità ufficiali, cerca la verità su quanto avvenuto nel celebre attentato. Prompt di fine mondo è un’avventura fantasiosa e rocambolesca sicuramente accessibile a ogni tipologia di lettore, le cui pagine sono intrise di spunti di etica hacker e di pratiche libertarie collettive che solo un’attivista scafata come la Trocchi poteva disseminare come easter egg in un videogioco ben congegnato. Una bella prova di scrittura che spero abbia un seguito.

Serge Latouche, Il disastro urbano e la crisi dell’arte contemporanea, Elèuthera

La mercificazione del mondo sta trasformando il nostro pianeta in un enorme supermercato. Sta distruggendo il mondo naturale, sostituendolo con una mega discarica. La qualità della vite nelle nostra città – nonostante l’incessante e insensata crescita economica – negli ultimi decenni è di fatto crollata. Nel contempo l’arte è stata svuotata da ogni valore grazie alla distruzione del gusto, della sensibilità e degli stili di vita della gente comune e l’immaginario dell’arte è stato fagocitato dai meccanismi della finanza. Secondo Latouche, economista e filosofo francese che ha teorizzato la decrescita, sono fatti collegati, dovuti a una crisi di cultura che tocca la nostra società. Visto che il godimento estetico è parte importante della gioia di vivere, può ancora la bellezza salvare il mondo quando dal mondo sta scomparendo proprio la bellezza? Si, dice Latouche in questo agile pamphlet appena pubblicato da Eleuthera, purché gli artisti abbiano la capacità di reincantare il mondo.

Marco Sioli, In difesa della natura selvaggia, Elèuthera

In difesa della natura selvaggia ci offre un’ampia panoramica sul concetto di wilderness, ovvero natura selvaggia, raccontata attraverso le parole e le azioni di alcuni importanti naturalisti nordamericani. Dal filosofo e scrittore Thoreau, che si rifugia in una capanna sul lago Walden e da lì combatte le sue battaglie pacifiste e antischiaviste a John Muir, naturalista esploratore e botanico che fonda il Sierra Club, grazie a cui fonda tre parchi naturali – Sequioia, Yosemite e King’s Canyon. Sioli non dimentica il mondo delle lettere e della filosofia, il cui filo rosso è il trascendentalismo di Olmsed e Emerson, un pensiero che risuona con il coevo romanticismo europeo. In difesa della natura selvaggia è un libro denso di itinerari naturalistici e descrizioni avventurose di viaggi, ma anche ricco di connessioni alle arti visive come pittura e fotografia, alla storia americana bianca ma anche a quella delle minoranze, alla cultura e alla controcultura. É un libro storico che si ferma agli anni novanta, quando l’ecologia diventa un discorso di massa grazie alle pratiche di organizzazioni come Greenpeace, Earth First e Sea Shepard Conservation Society.

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