Partizaning, l’attivismo urbano in salsa russa

marta arniani | Aprile, 2012 | them


Dalla Russia con amore: Partizaning cerca di farsi conoscere anche fuori dal Paese lanciando una versione inglese del suo sito. Sotto al nome si nasconde un variegato gruppo di artivisti che usa l’arte come strumento critico o partecipativo all’interno della città: partizaning significa “strategie basate sull’arte che cambiano, ripianificano e danno forma alle comunità urbane”.

Le loro azioni hanno luogo principalmente a Mosca, mentre la loro tipologia d’azione è diffusa in molti altri Paesi. A differenza di esperienze simili in contesti “più pacificati”, come quelle di City Fabric negli USA o del collettivo spagnolo Zuloark, Partizaning ha una forte vena politica che prende di mira il governo di Vladimir Putin. Sul fronte della provocazione il gruppo si è infatti distinto dopo le elezioni di marzo – che hanno riconfermato Putin alla guida del Paese – per uno stravolgimento dei manifesti del partito del premier Russia Unita: gli slogan sui cartelloni di Mosca sono passa da “Resteremo uniti” a “Ruberemo uniti”, mentre la città si è riempita di stencil e e murales provocatori.

Nella capitale russa è in corso il terzo Delai Sam, un maratona di eventi che si tiene due volte all’anno da e per i cittadini, in cui ognuno può proporre un’idea e partecipare a un calendario di attività: si va dal guerriglia gardening all’inaugurazione di nuove residenze (come quella dell’artista Tima Radya) passando per proiezioni e laboratori sull’uso creativo di materiali di scarto. Un progetto sullo stravolgimento satirico della segnaletica stradale ha invece guadagnato una certa attenzione sui media locali, ed è stato ospitato ad Amsterdam alla mostra “Welcome back, Putin”. Il loro autore, Make, membro del collettivo, è chiaro sulla poetica di Partizaning: “Non vogliamo disegnare falli giganti [come hanno fanno i colleghi di San Pietroburgo, Voina], ma vogliamo mostrare alle persone che è possibile esprimere la propria opinione attraverso l’arte di strada”.

Un commento su “Partizaning, l’attivismo urbano in salsa russa

Lasciaci un commento