Milano, the secret artist-in-residence

francesca holsenn | Maggio, 2012 | them


Un luogo segreto di Milano, mentre la città era presa dal fenomeno Macao, ha accolto 5 artisti provenienti da diverse parti d’Italia per affrontare una murata di 40 metri per 5 di altezza dando inizio a un progetto che terminerà a settembre 2012 con una pubblicazione di editoria sperimentale per la casa editrice BE-MA. I destini, le visioni, le tecniche artistiche di Pixel Pancho da Torino, Martina Merlini da Bologna, Moneyless nato a Milano e cresciuto in Toscana, 2501 e GGT da Milano, si sono incrociati per una prova di puro freestyle murario. Nessun progetto scritto, nessun bozzetto preparato a tavolino, solo la loro sensibilità e la profonda conoscenza reciproca, personale e artistica, hanno dato luce a un progetto di forte impatto narrativo e artistico.

 

Pixel Pancho usa le bombolette e a volte il pennello, è uno street artist torinese riconoscibile per il suo particolare e originario “marchio di fabbrica”: ha una spudorata predilezione per robot con sembianze umane o animalesche. Automi, ovvero entità che, nella sua visione, identificano e criticano il genere umano pronto a eseguire meccanicamente qualsiasi compito gli si imponga, ma che portano anche a una riflessione più ampia sul determinismo biologico dove il corpo è pensato come macchina. Pixel Pancho si contestualizza all’interno di un percorso di studi sul graffitismo iniziati all’Accademia di Torino e proseguiti a Valencia nello studio delle belle arti.

 

GGT è un artista milanese, un produttore di immaginari a 360 gradi. Il suo percorso comincia come cartoonist underground in tipico stile anni Novanta, si uniscono altre skills come il vjing, la produzione di cortometraggi, la pittura e il disegno. Qualunque sia il suo medium, la tela, il cartoon, lo stickers, l’animazione, il muro, il comune denominatore della sua espressione è lo stile asciutto, minimale, ma comunque pop e di forte impatto, basato sulla scelta di colori primari, e di un tratto basico e deciso.

 

Martina Merlini, illustratrice bolognese, porta la sua ricerca in mondi naturali e geometrici. Il disegno a matita che raffigura uccelli o animali del sotto bosco, è la sua arte. Tratto nervoso, e oscuro, si libera nelle rappresentazioni geometriche che trovano nella pulizia della grafica e nella tecnica del collage una strada per la leggerezza. Artista complessa e sicuramente da conoscere meglio, propone qui la sua arte muraria fatta di linee decise e coraggiose.

 

2501 è un’entità venuta dalla strada, che ha conquistato gli spazi metropolitani con il tratto della bomboletta negli assalti notturni ai treni e con installazioni site-specific di maschere beffarde e mostruosi pupazzi. Un fuori classe per la scelta dei soggetti, onirici, mostruosi e fantastici, e delle tecniche, 2501 ha un’anima caleidoscopica di rara sensibilità espressiva che lo porta a sviluppare il suo messaggio attraverso l’immagine pittorica, l’installazione, il video. Ci porta in mondi nuovi, tra paure e sogni, ferite e cure indigene miracolose, terrore e meraviglia, creature buone e spettri malvagi.

 

Moneyless viene dai boschi, dove con la lana ha costruito strutture geometriche di rara tensione, potenza e leggerezza. Lo conosciamo per i suoi fliyng graffiti, installazioni volanti site-specific che amalgamano le loro simmetrie all’imperfezione delle cose naturali che fanno da sfondo e da strutture portanti. Qui lo vediamo alle prese con la sua ultima tecnica. Non abbandona le geometrie, i suoi sono cerchi concentrici, o fasci di circonferenze che poggiano su più punti la loro stabilità grafica. Utilizza bastoni per definire le distanze e chiodi per grattare via la tinta del muro e lasciare leggerissime tracce in una sorta di disegno in negativo.

 

L’energia di Pixel Pancho e GGT, le geometrie di Moneyless e Martina Merlini, la versatilità di 2501, hanno dato vita a una composizione grafica dinamica dove gli stili si fondono rimanendo comunque riconoscibili. Sono artisti dalle storie diverse, che affrontano percorsi di ricerca differenti, ma che se fatti lavorare allo stesso progetto riescono a produrre una narrazione efficace e piena di fascinazioni.

 

Artists:
Pixel Pancho
GGT
Martina Merlini
2501
Moneyless

Thanks to: Fondazione Bertini
Photos: Schilli

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