Topographie de la guerre

Ornella Zaza | Dicembre, 2011 | them


“Notre civilisation contemporaine es guerriére et notre civilisation contemporaine de l’image est traversée d’images de guerre.”

Presso LE BAL, spazio espositivo nel centro di Parigi, è in corso una mostra. Una mostra che parla di guerra.
Non si tratta di un’indagine didascalica, nè storica, tantomeno romanzata.
Una mostra sull’estetica della guerra e di come questa influenzi la percezione e la snaturazione delle immagini e dei territori interessati da conflitti.

La scelta principale è stata quella di mettere in mostra la fredda visione e la distorta considerazione da parte della società contemporanea degli armamenti, delle invasioni e delle trasformazioni ambientali che le guerre comportano.

Di fronte al video di Till Roeskens in cui infantili linee nere, accompagnate da voce narrante omodiegetica, disegnano i racconti di chi i conflitti li ha davvero vissuti è impossibile provare freddezza.

Guardando le fotografie della serie Serious Games di Haroun Faroki, finti territori di guerra inscenati da Hollywood, in cui soldati americani si allenano a far razzie, è impossibile non sentirsi coinvolti.

Tutti colpevoli.
Tutti scoperti.

Ciò che più colpisce di questa modesta ma curatissima esposizione, è che pur parlando di orrori di guerra, pur mostrando l’ aridità che inevitabilmente investe le terre coinvolte, questa è una mostra che vuole parlare degli e agli spettatori stessi dell’assuefazione alle immagini e agli immaginari, che inevitabilmente distorce la percezione del vissuto umano e del vivente sociale.

Nella realtà, vedere la vita attraverso un mirino, è ben altro che giocare a Tomb Raider.

LE BAL
6, Impasse de la Défense
75018 – Paris
www.le-bal.fr

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