Cyprien Gaillard, dal vandalismo al Beaubourg

Gabriele Orsini | Settembre, 2011 | them


Quando fai una personale al Centre Pompidou puoi dire tranquillamente di essere arrivato. Peccato, perchè in questi anni Cyprien Gaillard – francese classe 1980 – ne ha fatte di cose interessanti. In gioventù il fuoco dell’arte l’ha portato in campagna insieme ad un nutrito gruppo di amici a svuotare estintori a ripetizione. Fotografate da lontano in una serie di video (Real remnants of fictive wars), le nubi bianche sono molto scenografiche e sembrano la versione urbana (e vandala) della land art. Una volta un vernissage di una sua mostra nel parco di Vassivière si è trasformato (con lo zampino di Koudlam) in un enorme free-party. Un ragazzo interessante insomma, appassionato dell’archeologia del presente e affascinato dalle rovine, antiche o moderne che siano.  Per lui un tempio indù infestato dalle liane ed un mega-complesso residenziale costruito in una qualsiasi delle metropoli postmoderne del globo hanno la stessa dignità, e valgono uno scatto (Polaroid, obviously). “Per me non c’è alcuna gerarchia tra le diverse rovine – ha spiegato a Les Inrocks – e cerco di condividere questa visione, di mettere insieme elementi anacronistici e normalmente separati”. Al Beaubourg ci prova con Geographical Analogies, selezione di foto ispirate alla bellezza dei non-luoghi, delle periferie e dei terrains vagues, messe insieme per associazione di idee, colori e forme.

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